Imparare quali sono le caratteristiche della tua macchina fotografica è il punto fondamentale dal quale iniziare ad approcciare il mondo della fotografia. Oltre alle componenti di una fotocamera, alle tecniche e ai tempi di posa è bene conoscere cosa siano i cosiddetti formati standard. Non vogliamo dilungarci troppo, ma in questo modo avremo la possibilità di farti conoscere a 360° gli strumenti che andrai ad usare!
I formati standard (in inglese Aspect Ratio) non sono altro che il rapporto di aspetto, ovvero la giusta proporzione che chiama in causa l’altezza e la larghezza di una fotografia. Sono inoltre la caratteristica principale del filmato se li aggiungiamo al frame e alla risoluzione. Solitamente quando apri una fotografia sul tuo computer per poterla modificare, tieni sempre in considerazione la proporzione tra altezza e larghezza dello scatto? Oppure tendi erroneamente a ridimensionare la foto senza preoccuparti del resto? E’ proprio da questo punto che vogliamo partire per cercare di offrirti le nozioni corrette e le regole che riguardano il formato fotografico, regole che sono rimaste nonostante l’arrivo del digitale.
Il rapporto più noto in assoluto è il 3:2 o il 1,5:1 del formato 24×36 su pellicola 35 mm, usato da moltissime fotocamere reflex digitali; citiamo per anche il formato 4:3 (1,33) che è quello utilizzato dalla maggior parte delle digitali compatte. I formati previsti dall’Advanced Photo System sono 3:
- APS-C (“classic”) – 1,5:1
- APS-H (“High definition”) – 1,81:1
- APS-P (“Panoramic”) – 3:1
Tale sistema di fotografia analogica è stato ufficialmente lanciato nel 1996 e poi dismesso nel 2013 e si basa su un formato di pellicola a tecnologia.
Quali sono i formati standard?
- Formato 3:2 – E’ considerato lo standard base, il 35mm. Si ottiene sempre un rettangolo ben proporzionato, perfetto per poter realizzare soprattutto immagini in orizzontale, riuscendo a lavorare su un vasto campo d’azione. Non è consigliabile per le foto in verticale poiché si perde di vista il punto centrale dello scatto e si registrano spazi troppo lunghi per poter garantire una buona osservazione.
- Formato 4:3 – E’ il formato dei vecchi televisori a tubo catodico, e ha un valore di moltiplicazione pari a 1.334; lo si trova generalmente nelle fotocamere compatte, anche se ad oggi è davvero quasi impossibile affermarlo con prepotenza nel settore fotografico, perché ci fa perdere le proporzioni delle immagini. Nel caso del 4:3 verticale invece è ottimale per le foto che appaiono più lunghe che larghe: il suo valore è 0,75.
- Formato 16:9 – E’ il formato tipico dell’home cinema, l’immagine appare sempre più simile alla realtà e da una versione umana delle cose. E’ consigliato solo per gli scatti orizzontali e il suo valore è 1.778.
- Formato 1:1 – E’ il formato che caratterizza l’app Instagram, per ottenere foto quadrate: in fotografia per non è amatissimo poiché permette di ottenere solo foto tagliate. La possiamo consigliare solo a tutti coloro che vogliono realizzare foto simmetriche.
Ma proviamo a fare un esempio pratico: torniamo al nostro programma di fotoritocco, pensando di aprire una certa foto al computer. Prima di poter fare qualsiasi cosa è bene tenere a mente che il giusto formato si ottiene in base a una regola di moltiplicazione; il discorso resta invariato quando ci occupiamo del resize di un’immagine. Devi sempre tenere conto dei pixel che compongono una fotografia e li dovrai modificare per il formato che vuoi ottenere. Per ottenere una foto dimensione a 3:2, il cui valore è 1,5, supponendo di avere uno scatto alto 1000 pixel non dovrai fare altro che calcolare la larghezza necessaria con questa formula: 1.000 x 1,5 = 1.500.