Il filtro polarizzatore è un accessorio non troppo conosciuto in fotografia, ma merita la giusta attenzione per il tipo di caratteristiche che riesce ad attribuire a uno scatto. Per cosa si usa? Quando noi abbiamo una luce naturale o una fonte luminosa artificiale davanti a noi, queste si presentano davanti ai nostri occhi come fonti non polarizzate. Ciò vuol dire che non hanno un modo preciso nell’andare a diffondersi nello spazio. Nel momento in cui un raggio solare va a riflettersi sulla superficie di alcuni oggetti, questo va a cambiare le sue caratteristiche. In questo modo si trasforma e si ottiene una luce polarizzata. Si usa per ottenere colori che siano più o meno saturi, oppure contrastati.
Cos’è un filtro polarizzatore
Il filtro polarizzatore lavora quindi andando a impedire il passaggio delle onde luminose che vengono riflesse. In questo modo si riesce così a restituire la trasparenza corretta a un soggetto naturale, come per esempio può essere l’acqua che viene illuminata da un raggio del sole. Senza questo accessorio apparirebbe invece bianco o comunque di un colore molto chiaro. Il filtro viene inserito all’interno di un supporto girevole che ci facilita di poter orientare il piano polarizzatore come meglio preferiamo. Ruotandolo potete quindi andare a saturare determinati colori per evidenziarne altri, come il verde di un prato, o l’azzurro che caratterizza il cielo. E’ quindi consigliato per tutti quei fotografi che vogliono avvicinarsi alla fotografia paesaggistica, ma può anche risultare utile nel caso della macrofotografia.
I filtri polarizzati sono di due tipologie: troviamo quello lineare (indicato con la sigla PL) e quello circolare (che troviamo con la sigla C-PL, PL-CIR o CPL). La loro differenza si manifesta in un solo aspetto, poiché il filtro circolare va a depolarizzare la luce nuovamente dopo aver già polarizzato la stessa su un piano preferenziale. Tale caratteristica permette di aiutare il corretto funzionamento dei sensori autofocus che vengono installati nelle moderne macchine fotografiche.
Curiosità sul filtro polarizzatore
E’ possibile sovrapporre i due filtri polarizzati andando a ruotarli l’uno rispetto all’altro: in questo modo sarà possibile importare un livello di intensità quasi neutrale. A livello funzionale infatti non vi differenza tra i filtri, anche se è importante valutarne sempre la qualità per non rovinare lo scatto. Per riuscire a massimizzare l’effetto finale della polarizzazione è bene cercare sempre di tenere il sole a lato. Una foto verso il sole o tenendo il sole alle spalle comporta la quasi totale perdita di tale effetto.
Se scegli di utilizzarlo in montagna per una foto paesaggistica dovrai però fare attenzione: in questo caso infatti il suo effetto potrebbe apparire fin troppo marcato. Il cielo potrebbe infatti tendere al nero poiché ha già un colore blu particolarmente acceso nelle località di montagna. Ma non temere, poiché potrai sempre controllare le variazioni attraverso il mirino o sul display della tua fotocamera.