Parlare di fotografia HDR, o High Dynamic Range, non è mai una cosa così semplice. Ti sarà sicuramente capitato di imbatterti in questo tipo di tecnica, ma raramente i fotografi con meno esperienza conoscono il vero significato di questa tipologia di scatto.
Per questo andremo a introdurre l’argomento in maniera semplice e chiara, per cercare di renderla il più comprensibile possibile: e chissà che non ti venga la voglia di provare a realizzarla! High Dynamic Range significa letteralmente “alta gamma dinamica” e prima di iniziare dobbiamo spiegare che di il tema centrale del riscorso è la luce. Come abbiamo detto più volte nelle nostre guide, i nostri occhi sono delle fotocamere naturali che ci permettono di vedere una scena, di catturarla in modo perfetto. Per spiegare il concetto della fotografia HDR possiamo ora aggiungere un’altra cosa: sono i nostri occhi, ma è anche il nostro cervello ad aiutarti a elaborare quello che vediamo facendo di noi delle fotocamere naturali.
Che cos’è la fotografia HDR
La tecnica HDR ti permetterà di creare delle immagini che sfruttino livelli di illuminazione che vanno più in alto o più in basso rispetto a quanto è normalmente possibile catturare dal nostro sguardo. Ecco allora che la famosa alta gamma dinamica fa riferimento alla gamma dei valori di illuminazione (di norma l’occhio è in grado di percepire un contrasto massimo di circa 16.384:1, mentre il sensore della fotocamera ha un contrasto di 2048:1). L’HDR consiste nel riuscire a combinare diverse fotografie che sono state scattate con valori di esposizione diversi: per ottenere questo tipo di tecnica ti consigliamo di scattare un numero dispari di fotografie, quindi almeno tre o cinque.
Come si realizza questa tecnica
Di norma la prima foto avrà un’esposizione corretta mentre le altre risulteranno essere sovraesposte o sottoesposte: per ogni fotografia sovraesposta ce ne dovrà essere una sottoesposta dello stesso valore, da valutare in base al numero di stop.
Per sperimentare questa tecnica dovrai usare una macchina fotografica dotata della modalità manuale (o della funzione di compensazione o dell’auto exposure bracketing che genera da solo un certo numero di scatti), un treppiede e il software per realizzare l’immagine. A questo punto potrai scegliere come procedere: puoi settare manualmente le impostazioni della macchina fotografica e dopo aver scattato la prima foto andare a sovraesporre e sottoesporre manualmente.
La strada più semplice da percorrere è quella legata all’uso del bracketing automatico: in questo modo, come detto in precedenza, la fotocamera scatta le tre foto da sola. Si tratta di una funzione che potrai trovare nelle fotocamere reflex digitali, nelle bridge ed anche in alcune compatte.