Ogni fotocamera si compone di un obiettivo, un dispositivo che a sua volta è costituito da una serie di lenti realizzate in vetro ottico, che permettono di spingere la luce esterna fino al sensore della fotocamera stessa, così da poter realizzare foto o filmati. Le lenti subiscono spesso dei trattamenti specifici per poter limitare i riflessi indesiderati e aberrazioni ottiche, aumentando la luce che si insinua fino al sensore andando a regolare così la qualità della foto. Zoom, grandangolo, “f/”, “mm”: mai sentito parlare di tutto ciò? In questo articolo cercheremo di scoprire quali siano le loro funzioni e caratteristiche principali, così da aiutarti a stabilire quale sia il tuo alleato perfetto nel momento in cui impugni la tua fotocamera.
Andiamo a dividere gli obiettivi fotografici in tre categorie principali: Grandangolari, Normali e Tele la cui differenza è data dall’angolo di campo orizzontale ripreso: nel caso dei Grandangolari si rientra tra 180° e 50°, per i Normali tra 50° e 40° ed per i Tele tra 40° e 1°. Le lenti che formano un obiettivo si spostano lungo il suo asse ottico sia nel momento in cui siamo concentrati nella messa a fuoco che durante la variazione di lunghezza focale. E’ proprio tra le lenti che si va a collocare la parte fondamentale di un obiettivo: il diaframma, composto da un numero “x” di lamelle metalliche (si va da almeno 5 a 9) che permettono apertura e chiusura del dispositivo al fine di controllare la quantità di luce che si insinua nella fotocamera.
Ma quali sono le caratteristiche principali di un obiettivo? Entriamo dunque nel vivo di questo argomento e parliamo subito di lunghezza focale e l’apertura, valori fondamentali per portarci poi alla classificazione degli obiettivi fotografici. La lunghezza focale viene espressa in millimetri ed è la distanza che si trova tra il centro ottico dell’obiettivo ed il piano su si trova il sensore; ha forte influenza sull’angolo di campo che viene visualizzato dal mirino. Ricorda una proporzione base molto semplice: maggiore è la lunghezza focale e minore sarà l’angolo di campo.
L’apertura invece si esprime con un valore numerico frazionario ed è il rapporto fra la lunghezza focale (f) ed il diametro del diaframma in massima apertura (x): da qui possiamo esprimere la luminosità di un obiettivo che si ottiene a una data lunghezza focale. Anche in questo caso ricorda il concetto base importante, secondo il quale un obiettivo sarà più luminoso quando il valore del rapporto sarà più basso (esempio: un’apertura f/2 porta a un obiettivo più luminoso di uno che ha apertura f/6).
A questo punto possiamo riportare di seguito la classificazione degli obiettivi in base alla lunghezza focale:
- Grandangoli (12-49mm): come dice il nome presentano un angolo di campo molto ampio e sono perfetti per fotografare paesaggi, monumenti o per riprese in spazi ristretti. Purtroppo però tendono a presentare spesso problemi di distorsione;
- Obiettivi Normali (50-75mm): Sono le focali che più si avvicinano all’occhio umano e sono perfetti per la cosiddetta fotografia generica;
- Medio Tele (76-105mm): si adattano particolarmente alle foto di ritratti, poiché hanno una distorsione appena percettibile ma davvero bassissima, permettendo di ottenere scatti molto naturali;
- Teleobiettivi (più di 105mm): hanno una focale molto lunga per poter effettuare importanti ingrandimenti e si adattano alle riprese da grandi distanze.
A questi poi uniamo i Fish-eye, che sono grandangoli capaci di deformare l’immagine in maniera sferica e le lenti con funzionalità Macro che ti aiutano nelle riprese ravvicinate di oggetti molto piccoli.